Salve a tutti! Oggi volevo parlarvi del Giardino di Ninfa, visitato qualche settimana fa, e di cui sono rimasta affascinata. Vi posto alcune foto che ho scattato, e ne approfitto per raccontarvi un pò di storia.
Esso è un monumento naturale della Repubblica
Italiana situato nel territorio del
comune di Cisterna di Latina, al confine con Norma e Sermoneta. Si tratta di un tipico giardino all'inglese, iniziato da Gelasio
Caetani nel 1921, nell'area della scomparsa cittadina medioevale di Ninfa. Il nome
sembra derivare da un tempio di età classica dedicato alle Ninfe Naiadi,
divinità delle acque sorgive, costruito nei pressi dell’attuale giardino. Durante
la metà dell'VIII secolo papa Zaccaria ebbe in
dono da Costantino V Copronimo vaste
zone agricole nei pressi di Norma, dove era presente
una tenuta di campagna, che era l’unico collegamento alle porte di Roma che
conduceva al sud quando la Via Appia era ricoperta dalle paludi. Dopo l'XI
secolo Ninfa assunse il ruolo di città e fra le varie famiglie che la
governarono ricordiamo i Conti Tuscolo, legati alla Roma pontificia, e i
Frangipani, sotto i quali fiorì l’architettura
cittadina e crebbe la
considerazione economica e politica di Ninfa. Nel 1294 salì al soglio
pontificio Benedetto Caetani, Papa Bonifacio VIII, figura potente e ambiziosa,
che nel 1298 aiutò suo nipote Pietro II Caetani ad acquistare Ninfa ed altre
città limitrofe, segnando l’inizio della presenza dei Caetani nel territorio
pontino e lepino, presenza che sarebbe durante per sette secoli. Nel 1382 Ninfa
fu saccheggiata e distrutta da parte di Onorato Caetani sostenitore
dell’antipapa Clemente VII nel Grande Scisma e avverso al ramo dei Caetani che
possedevano Ninfa, i Palatini sostenitori di Urbano VI.
La città non fu più ricostruita, anche a causa della malaria che infestava la
pianura pontina, i cittadini sopravvissuti se ne andarono lasciando alle spalle
i resti di una città fantasma, gli stessi Caetani si spostarono a Roma e
altrove. Nonostante ciò le chiese continuarono ad essere officiate dagli
abitanti delle vicine colline per tutto il XV e in parte del XVI secolo, per
poi essere del tutto abbandonate. Oggi rimangono i ruderi di San Giovanni, San
Biagio, San Pietro fuori le mura, San Salvatore e Santa Maria Maggiore, cui
parte degli affreschi furono distaccati nel 1971 per essere custoditi nel
castello Caetani di Sermoneta. Nel XVI secolo il cardinale Nicolò III
Caetani, amante della botanica, volle creare a Ninfa un ‘giardino delle sue
delizie’. Il lavoro fu affidato a Francesco da Volterra che progettò un hortus
conclusus, un giardino delimitato da mura con impianto regolare, proprio
accanto alla rocca medievale dei Frangipane, questo giardino cadde in rovina
poco dopo la morte del cardinale nel 1585. Fu solamente nel 1921 che Gelasio Caetani iniziò la
bonifica della zona ed il restauro di alcuni ruderi di Ninfa, in particolar
modo della torre e del municipio, per farne una residenza estiva;
contemporaneamente, sotto la guida della madre Ada Wilbraham, che aveva già
realizzato un orto
botanico a Fogliano[3], iniziò a
piantare diverse specie botaniche che portava dai suoi viaggi all'estero e che
ben si sviluppavano a Ninfa per via del clima favorevole, molto umido, regalato
dal fiume Ninfa e dalla rupe di Norma che bloccava il passaggio delle nubi più
basse provocando frequenti piogge. I lavori per l'allestimento del giardino
furono proseguiti poi da Roffredo Caetani, dalla
moglieMarguerite
Chapin e dalla figlia Lelia Caetani: furono proprio le due
donne e soprattutto Lelia, durante gli anni trenta, a dare al
giardino una struttura
all'inglese[1]. Ninfa ospitò
diverse personalità di spicco del '900 come il poeta Gabriele
D'Annunzio o lo scrittore Boris Leonidovič Pasternak, autore de Il
dottor Živago o, nel 1935, Benito Mussolini in
visita all'agro
pontino. Leila Caetani, senza eredi, fu l'ultima rappresentante
della famiglia Caetani, che dopo oltre settecento anni estingueva il suo casato: la donna però,
prima della sua morte, avvenuta nel 1977, diede vita ad una fondazione, chiamata Roffredo
Caetani di Sermoneta, al quale intestò oltre al castello di Sermoneta anche
il giardino ed è ancora tale fondazione che oggi si occupa del parco[3]. Intorno al
giardino a partire dal 1976 è
stata istituita un'oasi del WWF a
sostegno della flora e della fauna del luogo, che la bonifica della palude
aveva portato alla scomparsa.
Nel 2000 tutta l'area di Ninfa è stata
dichiarata monumento naturalistico[4] ed il
giardino è stato considerato dal The
New York Times, come il più bello al mondo.
..Che dire, sono rimasta incantata dalla bellezza della Natura, alcuni tratti mi ricordavano luoghi giapponesi, con fiori di ciliegio... davvero stupendo
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